VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE CALDERARA DI RENO
IL volontariato di protezione civile è nato sotto la spinta delle grandi emergenze che hanno colpito l'Italia tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ‘80: l'alluvione di Firenze del 1966 e i terremoti del Friuli e dell'Irpinia, sopra tutti. Una grande mobilitazione spontanea di cittadini rese chiaro che a mancare non era la solidarietà della gente, ma un sistema pubblico organizzato che sapesse impiegarla e valorizzarla. Oggi, sono decine di migliaia le persone, distribuite sul territorio nazionale, che aderiscono a organizzazioni comunali e nazionali che operano in molteplici settori specialistici di Protezione Civile. Un “sistema” che è diventato una vera e propria eccellenza preso ad esempio in tutto il mondo per la grande organizzazione e la capacità di intervento in tempi rapidi.
I volontari Calderara di Reno (un paese di tredicimila abitanti nella prima periferia a est di Bologna) sono una delle tante associazioni iscritte all’albo della Protezione Civile. Nati nel 2001 grazie alla volontà di 10 cittadini, oggi vantano oltre 40 iscritti e alcuni riconoscimenti importanti come l’Attestato di Pubblica Benemerenza per le attività svolte durante la rotta del Fiume Secchia a Bomporto nel 2014.
Gli iscritti hanno dai 20 ai 70 anni. Studenti, dipendenti, professionisti e pensionati mettono insieme ciascuno le proprio competenze, imparando a lavorare di squadra all’interno dell’associazione e collaborando costantemente con le altre associazioni della regione.
Tra le specializzazioni del gruppo di Calderara c’è la cucina di emergenza. Le feste di paese quindi sono usate come banco di prova per testare la capacità organizzativa e vengono aperti stand gastronomici con l’obiettivo anche di raccogliere fondi per auto sostenersi. Per le caratteristiche del territorio di Calderara, percorso dal fiume Reno, i volontari sono inoltre formarti e pronti ad intervenire in caso di alluvione nel proprio comune ma anche di supporto in caso di calamità nei comuni limitrofi.
Oltre agli interventi in emergenza (fortunatamente non troppo frequenti), sono molte le attività svolte nell’arco dell’anno. Monitoraggio periodico del territorio e dello stato degli argini per verificarne la tenuta in caso di piena dei fiumi, diffusione delle buone pratiche di protezione civile tra i cittadini e nelle scuole, diffusione di allerte, manutenzione dei mezzi di intervento e delle attrezzature, esercitazioni e partecipazione ai corsi di formazione e di aggiornamento. Tutte attività spesso sconosciute alla maggior parte dei cittadini, che non sarebbero possibili senza l’ausilio del volontariato, ma che sono indispensabili per prevenire situazioni di emergenza o per affrontarle nel migliore dei modi possibile.
Il lavoro fotografico È cominciato nel 2017 ed È ancora in corsO